E' con il toccante ed emozionante editoriale del Presidente Nazionale Marcello Nicchi che presentiamo l'uscita del nuovo numero della Rivista "L'Arbitro".
"E'singolare, e forse anche un po’ segno del destino, che la prima stella del movimento arbitrale italiano abbia terminato la sua vita terrena proprio a quarant’anni dalla direzione della finale dei Mondiali del 1978, mentre in Russia prendeva il via un campionato senza la presenza della nostra nazionale calcistica. Fu dopo Argentina – Olanda del 25 giugno del 1978 che Sergio Gonella, dopo 27 anni, decise di appendere il fischietto al chiodo. Una persona limpida, trasparente come poche ne ho incontrate nella mia vita. L’ho conosciuto a fondo ed ho avuto l’opportunità di collaborare con lui da Vice Commissario alla CAN A e B. Gli ho sempre voluto un gran bene, è stato per molti di noi un grande Maestro di stile e di arbitraggio, senza dubbio uno dei più grandi arbitri che abbiamo mai avuto. Ma Sergio è stato anche un grandissimo dirigente. Fu lui, da Presidente della nostra Associazione, nel 1998 a porre con forza davanti all’opinione pubblica e sul tavolo della FIGC la richiesta di ripristinare l’eleggibilità dei vertici delle Sezioni, del Presidente e del Comitato Nazionale. Dopo anni di subordinazione, questo voleva dire il ritorno ad un’autonomia organizzativa e gestionale, oltre alla pari dignità rispetto alla Federcalcio. Quella di Gonella fu una battaglia breve ma intensa. Il 15 novembre 1998 si tenne una storica riunione in cui i Presidenti delle Sezioni posero le basi della riforma, poi ratificate dal Comitato Nazionale il 4 marzo del 2000. La prima Assemblea Generale elettiva fu convocata l’11 novembre dello stesso anno, come riconoscimento del grande lavoro che era stato fatto negli anni precedenti, consolidando un rapporto di fattiva collaborazione e unità di intenti tra le Sezioni ed i vertici della FIGC. Sono passati solo 20 anni. Caro Sergio, grazie per i consigli e la vicinanza di questi anni. La battaglia, che stiamo conducendo, per salvaguardare l’autonomia dell’Associazione continueremo a “combatterla”, con più forza e determinazione, nel Tuo ricordo."
Marcello Nicchi