Momento importante di crescita e confronto quello tenutosi nei giorni scorsi a Montecatini dove il CRA della Toscana Vittorio Bini ha convocato gli Arbitri e gli Assistenti di Promozione ed Eccellenza. Due giorni intensi, due giorni di verifica, due giorni in cui sicuramente sono state gettate per un percorso di crescita. Arbitri ed assistenti assieme a seguire le lezioni dei Componenti della CRA Toscana, a sostenere i video quiz validati dalla UEFA ma soprattutto a poter assistere a due interessantissime lezioni tecniche tenute da Matteo Trefoloni, Commissario CAN D e da Alfredo Trentalange Responsabile del Settore Tecnico AIA. Trefoloni, già CRA della Toscana per sette anni, ha parlato, come suo solito ai ragazzi in maniera franca e schietta: “ Arbitrare a livello nazionale non è cosa da tutti, è decisamente molto difficile arrivarci ma allo stesso tempo è facilissimo anche tornare a casa”. Trefoloni ha detto ai ragazzi ed alle ragazze presenti al raduno che “non esiste un secondo treno” e che ogni arbitro che abbia voglia, abbia fame di arrivare deve necessariamente farsi sempre trovare pronto, “non è possibile, per un arbitro, abbandonarsi all’idea di poter avere una seconda possibilità”. Altro elemento imprescindibile per un vero e proprio team arbitrale è la collaborazione. “O si vince in tre o si perde in tre”, nessuno può pensare di “vincere più degli altri”. Approfittando della possibilità di lavorare sia con gli arbitri che con gli assistenti, Vittorio Bini insieme agli Organi Tecnici Corti e Berti hanno ulteriormente puntualizzato il discorso della collaborazione all'interno della terna arbitrale focalizzandosi sulla comunicazione verbale e cinesica tra direttore di gara ed assistente. Sono stati ripassati i linguaggi del corpo convenzionali da adottare negli episodi più complessi riscontrati sui terreni di gioco. Sul finire della serata gli arbitri toscani hanno ricevuto la visita del Responsabile del Settore Tecnico Alfredo Trentalange che, accompagnato dai vice responsabili per il Nord, Luca Gaggero e per il Centro, Duccio Baglioni, ha portato un'aria di novità all'interno del raduno. La “rivoluzione” che il Settore Tecnico AIA, supportato dall’intero Comitato Centrale dell’AIA e da confortanti studi a livello FIFA ed UEFA propone riguarda lo spostamento dell'arbitro. Lo scopo di questa sperimentazione, che durerà due anni, è quella di fornire agli arbitri sul terreno di gioco maggiori elementi formativi per riuscire a vedere ciò che accade con modalità sempre più efficaci. Ed allora ecco che si inizierà a parlare di “ricerca del between”, il guardare attraverso. Gli arbitri dovranno slegarsi dagli schemi di spostamento a cui sono abituati e dovranno essere capaci di dimostrarsi curiosi di andare a vedere cosa succede sempre “da più vicino”. Nel secondo giorno di raduno altri momenti di lavoro sul terreno di gioco e poi di nuovo in aula per sostenere i quiz tecnici. Prima di congedare i partecipanti al raduno il CRA Vittorio Bini ha svolto un lavoro di “match analisys” sui temi riguardanti l’aspetto disciplinare in occasione di promettenti azioni d'attacco di falli di gioco imprudenti o di proteste dei calciatori. Sul finire del raduno, per allacciarsi nuovamente al tema fondamentale delle due giornate, ovvero la collaborazione tra arbitro e assistente, il componente CRA Leonardo Baracani ha fatto un preciso ed attento ripasso sul briefing pre-gara. Ha concluso il presidente Vittorio Bini esortando i suoi ragazzi ad essere sempre pieni di coraggio, per prendere le decisioni giuste, in primis per l'economia della gara senza scordarsi anche del proprio bene e che se una squadra vince, vince insieme, senza coraggio e collaborazione perde insieme.
Stefano Giordano