Sei convocato al raduno regionale. Ti senti spaesato ed emozionato dalla possibilità di poter ascoltare, direttamente dalla loro voce, pillole di saggezza arbitrale di Trefoloni e della sua commissione. Ti rendi conto dell'abisso che esiste tra la loro e la tua esperienza di arbitro e di uomo. Ti senti fuori luogo anche solo a confrontarti personalmente con ognuno di loro, arrossendo e intrecciando le parole nel parlare. In questo clima, non certo di terrore bensì di rispetto per gli arbitri e gli uomini che hai di fronte, si avvicina con fare delicato un uomo gentile che sa tutto di te e che non fa pesare per niente la differenza che c'è tra di voi. Quell'uomo avanza verso di te, ti chiama per nome, ti prende sotto braccio, ti dà consigli su come affrontare la gara di domenica. Lo fa con te, lo fa col tuo compagno di seggiolino in aula, lo fa col tuo compagno di stanza, lo fa con un arbitro di una sezione a 100km da casa tua, lo fa con tutti. Col tempo capisci che per te è difficile mettere insieme tre dati sulla tua gara, e ti chiedi come possa fare lui ad essere a conoscenza di tutte quelle informazioni su tutte quante le gare della domenica sta per arrivare.
Col tempo riesci a capire quanto è immenso l'amore che versa in questa passione. La passione di un uomo buono, del nonno degli arbitri regionali. La passione di Gianni Eblasi. Due domeniche fa, Gianni ci ha lasciati. Non ha lasciato solo la moglie e i due figli: ha creato un vuoto incolmabile nell'intero comitato regionale, la sua seconda casa. Il giorno successivo, la Chiesa di San Leo ad Arezzo, la sua città di nascita nonché quella della sezione di cui è stato prima arbitro poi osservatore e poi presidente, era gremita di anziani e giovani amici prima che colleghi, tra i quali anche il Presidente dell'A.I.A. Marcello Nicchi. Tantissimi arbitri, i suoi arbitri, hanno voluto dare a Gianni l'ultimo saluto, in un clima di religiosa commozione. La gratitudine verso ciò che Gianni ha dato alle persone della nostra amata associazione, si è manifestata anche durante il raduno Play Off / Play Out di venerdì 22 aprile, quando gli arbitri invitati all'evento sono scesi in campo per sostenere i test atletici, indossando tutti la stessa maglietta con una foto di Gianni. Questo gesto, nato per iniziativa dei ragazzi all'insaputa di tutti, testimonia l'affetto, la stima e la gratitudine provate per Gianni. "A più riprese, nel tempo, avete dimostrato di essere uomini," ha detto loro il Presidente Matteo Trefoloni, "ma oggi, con questo gesto, vi siete superati. Oggi siamo noi a poter imparare qualcosa da voi. Gianni, in tempi non sospetti e sdrammatizzando sull'argomento, disse che il suo funerale sarebbe dovuto essere alle quattro del mattino, così da non avere nessuno presente. A sua moglie ho anticipato che, sicuramente, ci sarebbe stata la gioia di decine e decine di ragazzi desiderosi di portare un saluto a Gianni e le ho chiesto di scegliere liberamente se frenare questa gioia oppure no: serenamente ha scelto di aprire le porte a tutti gli amici. Grazie per essere stati presenti per ricordare Gianni". Una dimostrazione di come la Toscana possa vantare un Comitato composto da validi arbitri in crescita, ma soprattutto di Uomini con la U maiuscola, frutto di un'opera di formazione non solo tecnica, ma anche morale, costruita in questi anni. Ciao Gianni, un grazie immenso dai Tuoi arbitri.
Alberto Catastini