Foto copertinaSi è svolta Lunedì 21 Novembre, nella cornice dell’Hotel Delta Florence di Calenzano, la quinta Riunione Tecnica Obbligatoria della Sezione di Prato. Serata che ha visto come ospite il Presidente della CRA Toscana Matteo Simone Trefoloni accompagnato nella sua visita della Sezione dal vice Presidente Vittorio Bini e dal designatore degli Assistenti Arbitrali Stefano Papi. Presente alla serata anche il Presidente del Comitato Provinciale di Prato Maurizio Falco. Il VicePresidente Vicario Marcello Gabbrielli apre la serata portando i saluti del Presidente Tommaso di Massa e ringraziando gli ospiti per la loro presenza, in quanto momento importante per la crescita di tutti i numerosi associati presenti, specie i più giovani. Il Presidente Falco, nel salutare l’assemblea, oltre al ringraziare per l’impegno svolto dagli arbitri nelle gare dirette per il Comitato, invita gli associati a “cogliere queste occasioni, sfruttandole al massimo in quanto fondamentali per migliorarsi sempre di più!”

Prende la parola il cosezionale Stefano Papi, che si dice contento di vedere presenti tanti colleghi giovani, segno di un rinnovamento generazionale e invita tutti a dare importanza a quello che è il loro compito come arbitri in quanto “ciò che fate oggi non vi serve solo nell’arbitraggio, ma principalmente nella vita! Anche nella vita di ogni giorno è fondamentale e serve impegnarsi al massimo e dare tutto e il meglio di sé stessi per raggiungere i propri obiettivi.” Vittorio Bini durante il suo intervento riflette su cosa si intende per “portare a casa la partita” e mette in risalto 10 comportamenti che egli ritiene fondamentali per poter definire un bravo arbitro. Questi sono: l’estraniamento (la capacità di lasciare fuori dal terreno di gioco tutto ciò che può condizionarci), la sospensione del pregiudizio, l’assenza di condizionamento, l’umiltà, l’autorevolezza e non autorità, la conoscenza del regolamento, il dialogo, il rispetto, l’autocontrollo e fiducia in sé, ed infine l’essere garante e non protagonista. Invita gli arbitri ad avere gioia e divertimento nel svolgere il proprio compito, sottolineando che al termine di una gara diretta essi devono farsi un applauso interiore e domandarsi “oggi ho dato il meglio?”. A conclusione del proprio intervento lasciava un proverbio africano alla riflessione dei presenti: “Ciò che il cuore desidera ardentemente, mette in moto le gambe.” Il Presidente Trefoloni, dopo aver fatto un bilancio di questi sei anni evidenziando come ognuno di essi avesse obiettivi diversi dovuto anche alla diversità dei gruppi che si sono succeduti, si avvale di un video della finale degli Europei 2016 per introdurre il concetto che, in ogni gara, ogni arbitro si trova davanti a dei bivi. Egli ne mette in risalto tre: lo spostamento, la forza e presenza e, il controllo. Con il primo si evidenzia come esso significhi avere un buon posizionamento, essere credibili, ma soprattutto avere voglia di arrivare. L’arbitro deve essere disposto a “correre 3Km in più del necessario, deve essere disposto a soffrire, faticare con l’obiettivo di avere sempre la posizione migliore!” Con l’ausilio di alcuni video rende chiaro come il sapersi spostare sul terreno di gioco faccia passare in secondo piano anche un eventuale decisione errata, quando si fa di tutto per essere presenti vicino all’azione. Nel concetto di forza e presenza risiedono il linguaggio del corpo, l’avere una comunicazione efficace e saper vincere i confronti che si verificano durante la gara. In questo ultimo aspetto la cosa fondamentale è vedersi riconoscere il ruolo che abbiamo nella partita e in particolare nel momento dell’ammonizione questo è fondamentale perché dobbiamo trasmettere un chiaro messaggio ai calciatori. Infine il controllo può essere declinato in personalità, saper leggere il momento della gara e nella concentrazione. L’arbitro deve “annusare ciò che potrebbe succedere essendo pronto e reattivo.” Conclude il suo intervento invitando gli arbitri a “difendere la propria partita, che porterà per sempre il loro nome accanto” e con un video evidenzia che lo scopo della CRA è accompagnarli per un tratto del percorso arbitrale cercando di farli crescere trovando un equilibrio, ma la scelta finale spetta ad ognuno di loro. La serata si concludeva con il ringraziamento e un piccolo omaggio da parte del VicePresidente Gabbrielli a nome della Sezione per la presenza degli ospiti e l’invito ai ragazzi di fare tesoro di quanto ricevuto durante la serata.

Airan Dos Santos