La sezione di Lucca la sera del 30 novembre ha avuto la visita della CRA Toscana. Al di là dell’importanza tecnica degli ospiti, è stato il fraterno legame di amicizia e appartenenza che ha contraddistinto la presenza sia del presidente Matteo Trefoloni, il suo Vice Vittorio Bini (che giocava in casa) ed il componente della Commissione Giuseppe Lieti; al di la dell’aspetto istituzionale è stata la visita di tre amici della sezione che sono stati accolti nella nostra casa da una presenza massiccia e calorosa di associati che ha gremito la sala.Antipasto della serata è stato la consegna delle divise ai 12 nuovi arbitri, tra cui 2 ragazze, freschi dell’aver brillantemente superato l’esame di ammissione proprio nel pomeriggio; con simpatia i 3 ospiti hanno così potuto dar loro il benvenuto nell’associazione.Ha preso per primo la parola Lieti il quale ha tenuto a rimarcare l’importanza del saper ascoltare i colleghi per imparare oltre che aver la voglia di andare oltre negli sforzi per superare i propri limiti.
Il “nostro” Vittorio Bini ha proposto ai ragazzi un decalogo dei comportamenti da tenere in campo e fuori con cui ha sintetizzato, in modo come sempre efficace, come un arbitro debba comportarsi nell’approccio alla gara per essere in grado di “vincerla”.Partendo da queste premesse, già sostanziose, Trefoloni ha impostato il suo intervento sviluppando alcune riflessioni basate sulla sua esperienza alla CRA che dirige da sei anni in cui ogni anno ha avuto a disposizione un gruppo sempre diverso di ragazzi su cui impostare il lavoro di crescita ed insegnamento. Ciò ha portato la CRA a maturare nel tempo l’esigenza di definire disposizioni condivise da proporre con un linguaggio univoco ai ragazzi, inoltre si è consolidata la convinzione di quali siano i requisiti che la CRA stessa ricerca per selezionare l’arbitro del futuro. In modo originale, come al suo solito, Matteo ha elencato tre requisiti fondamentali sintetizzandoli con una parola: 1)Spostamento, da intendersi come voglia e predisposizione al sacrificio fisico in campo per evitare di “galleggiare” sulla gara 2) Forza e Presenza, nei confronti dei calciatori, da metter in atto con linguaggi del corpo adeguati finalizzati ad una comunicazione efficace per “vincere” la sfida psicologica con i calciatori stessi; 3) Controllo, attuato con personalità sapendo legger la gara sotto tutti i punti di vista. Il suo intervento è terminato con una frase significativa: per arbitrare bisogna saper lottare per i nostri sogni mettendo in campo tutta la nostra forza per difenderli.Questa esposizione evoluta di concetti che sono alla base della costruzione dell’arbitro moderno, attuata dal Presidente con la sua solita ironia e sagacia verbale, ha tenuto alta la concentrazione di tutti i presenti, dagli anziani fino ai nuovi arrivati, che hanno ascoltato con piacere e attenzione questi insegnamenti.La fruttuosa serata si è conclusa con i doverosi ringraziamenti ai tre amici/ospiti da parte del presidente Ruffo a nome di tutta la sezione di Lucca.
Luca Cesaretti