Una lezione 'fatta in casa' ricca di spunti interessanti in un settore che da anni riserva grandi soddisfazione alla sezione di Carrara: Stefano Puvia, 29 anni, ha raccolto il testimone lasciato anni fa da colleghi (Edoardo Ambrosini e Fabrizio Molignoni) arrivati nelle stagioni scorse a dirigere finali scudetto a livello nazionale. In soli tre anni è passato dal debutto in serie D (dopo anni di esperienza nei campi 'grandi), alla promozione alla Can5. E dopo pochi mesi di esperienza nel calcio a 5 nazionale Puvia l'altra sera ha illustrato ai giovani colleghi apuani segreti, difficoltà e fascino di una disciplina di costante espansione. Un'ora di lezione fatta attraverso immagini di gare di tutte le categoria utilizzati da Puvia per mostrare differenze e analogia del calcio a 5 col calcio a 11. Ecco che i giovani hanno scoperto come nel futsal la concentrazione sia sempre al massimo dal primo all'ultimo secondo, la velocità di gioco in spazi ristretti rendano necessaria una selezione fra semplice contatto e fallo vero e proprio visto che ogni squadra ha un bonus di 5 falli prima di incappare nei tiri liberi. Tempi morti? Non esistono in uno sport dove la velocità è tutto. Puvia si è avvicinato al calcio a 5 dopo aver raggiunto la massima serie regionale nel calcio a a 11. <Proprio l'aver diretto in Eccellenza - ha spiegato - mi ha aiutato moltissimo nella direzione in coppia prima nella C1 regionale e ora nelle gare di livello nazionale. In due tendi a 'cercare' il collega così come in terna fai con l'assistente quando si tratta di confrontarti si una decisione da prendere'. Come nel calcio a 11 anche nel futsal 'la vicinanza all'azione dà credibilità alla decisione', in uno sport dove il ribaltamento di fronte da una parte all'altra del campo può avvenire in due secondi. Ospiti interessati alla lezione i componenti della 'squadra' del calcio a 5 regionale di Carrara Giacomo Sergiampietri, Simone Fantoni e Teodor Baranga, fresco di debutto in serie D e prossimo all'ingresso nei campionati regionali.