newsLunedì 16 Gennaio u.s. il CRA Toscana ha fatto visita ai fischietti pisani per la consueta visita annuale in occasione della R.T.O. Il padrone di casa presidente Alfredo Fiamingo dopo aver presentato gli ospiti ha subito dato loro il microfono. Per primo ha preso la parola il vice presidente degli arbitri regionali Vittorio Bini, il quale ha approfittato del tempo a disposizione per ricordare a giovani e meno giovani che umiltà, autorevolezza, rispetto per calciatori pubblico e dirigenti, autocontrollo e fiducia in noi stessi, controllo delle proprie emozioni, non protagonismo, devono essere di pari importanza alla conoscenza del regolamento che spesso non è la nostra migliore qualità. Vittorio ha chiuso dicendo che di un arbitro bisognerebbe sempre sentire la mancanza e rimpiangere la sua presenza, che essere arbitri non è solo una scelta bensì una gioia che si impara ad apprezzare piano piano, e che l’ultima domanda da farsi al rientro dagli spogliatoi è chiedersi se abbiamo dato veramente il meglio di noi per potersi migliorare profondamente. A parlare dopo Bini è stato il presidente Matteo Trefoloni: Matteo ha provato a sintetizzare i sei anni della sua presidenza a livello regionale, un percorso che ha visto ogni anno avere un obiettivo in partenza da parte della commissione che ha cercato di prendere il meglio dal gruppo di arbitri a propria disposizione dall’organico di Eccellenza alla Seconda Categoria.

In sei anni si sono ridotti enormemente il numero dei referti di gara mancanti il lunedì al giudice sportivo, il numero di accettazioni mancanti a metà settimana alle designazioni, si è innalzato considerevolmente il risultato medio dello Yoyo per gli arbitri e Ariet per gli assistenti, è migliorata la serietà e l’impegno di tutti gli arbitri regionali e ciò è palpabile dagli apprezzamenti delle componenti del calcio regionale. Matteo ha improntato il suo intervento cercando di trasferire un messaggio tecnico alla platea, la prima volta in sei anni dominati dalla sua impronta associativa. E così è stato. Vari filmati di episodi più vari, da frammenti della finale del campionato europeo al campo di periferia di seconda categoria, hanno consentito a Matteo di evidenziare come un elemento essenziale per un arbitro è lo spostamento: un arbitro che si sposta bene è posizionato bene, un arbitro che si posiziona bene è credibile nelle decisioni che prende, ma cosa più importante un arbitro che si sposta bene dice a tutti quanta voglia ha di arrivare; un arbitro attraverso lo spostamento, la corsa, l’impegno, la fatica che fa in campo dice dove vuole andare e che intenzioni ha: questo il messaggio che un arbitro comunica durante la gara alla commissione regionale. Un altro elemento essenziale per un arbitro regionale è la forza e la presenza data dal linguaggio del corpo che comunica nelle decisioni che prende in campo: ciò che dà forza alle decisioni è per il 25% la decisione stessa e il 75% come assumiamo la decisione, come facciamo le cose è di gran lunga più importante di cosa facciamo. Ulteriore passaggio essenziale per un arbitro è il controllo, la concentrazione, la personalità: siamo noi ad arbitrare e decidere in campo, non sono gli altri che decidono per noi, e attraverso il completo controllo è necessario trovare il modo per farsi accettare capendo il momento ed il modo in cui intervenire nel confronto con i calciatori. Matteo ha concluso il suo intervento sottolineando a tutti i presenti di far parte di una delle sezioni più importanti della Toscana, e che ognuno è arrivato in sezione in un modo diverso dagli altri, seguendo un percorso dove il CRA - così come la sezione - accompagna ogni arbitro plasmandolo nel tempo; esiste però anche un percorso parallelo fatto del proprio ego, della ricerca del proprio successo, in cui ogni arbitro deve però aver bisogno di sentirsi parte integrante di una sezione e di un CRA e sentire il bisogno e la necessità di lottare per arrivare alla fine del percorso nel modo che lui sogna, non permettendo a nessuno, nemmeno a se stesso, di impedire di raggiungerlo. Ciò che c’è di sicuro è che il percorso fatto dagli arbitri è stato segnato davvero positivamente dalla sezione, ma soprattutto dal CRA Toscana che li ha plasmati in questi sei anni.

Alberto Catastini