La “ due giorni” di raduno, da sempre un appuntamento fondamentale per la preparazione e la crescita personale e tecnica di un arbitro, ha preso il via con la verifica delle condizioni fisiche presso il polo sezionale. Le ragazze e i ragazzi labronici hanno prima effettuato una fase di riscaldamento guidata dai colleghi regionali, e successivamente, coordinati dal responsabile della preparazione atletica e dalla maggior parte dei consiglieri sezionali, hanno sostenuto la prova di velocità dei 40 metri e il consueto yoyo- test. Il giorno seguente si è svolta nei locali sezionali la fase di aula aperta con un’analisi delle prove atletiche effettuate il pomeriggio precedente, per poi passare la parola al Presidente Sezionale Alessio Simola il quale ha illustrato le modifiche introdotte dalla Circolare numero 1 ai direttori di gara e agli osservatori arbitrali. Dopo i canonici quiz regolamentari e le disposizioni comportamentali impartite all’organico è stata la volta di esaminare sia i video messi a disposizione dal Settore Tecnico sia episodi riguardanti i diretti interessati o i colleghi regionali. I giovani arbitri hanno avuto la fortuna di poter analizzare a fondo le casistiche passate in rassegna, anche grazie al dibattito scaturito con i vari associati livornesi operanti a livello regionale e nazionale che hanno preso parte al raduno, come l’assistente CAN B Edoardo Raspollini, l’assistente CAN PRO Dario Garzelli e l’ex osservatore CAN A Stefano Lucarelli.
Inoltre, mediante un continuo confronto aperto e dialogo è stato possibile giungere ad un’ opinione condivisa in merito alla decisione corretta da prendere da parte dell’intera platea. Infine, dopo un coffee break e la proiezione di un video motivazionale che ha ripercorso brevemente le fasi salienti dell’incontro, è giunto il momento della conclusione del Presidente Simola. Il discorso si è basato su tre punti cardinali necessari nel DNA del fischietto livornese: ambizione, mentalità “Livorno” e coesione del gruppo sezionale. L’associato labronico ha come principio quello di non mollare mai, di migliorare, impegnarsi, procedendo step by step e lavorando incessantemente per il prossimo debutto nella categoria superiore col sogno della Serie A. La “mentalità Livorno” significa essere impeccabili in merito al comportamento. Tutti possiamo sbagliare una valutazione tecnica o una decisione, che in ogni caso fanno parte dell’apprendimento, ma fondamentale è rimanere inattaccabili dal punto di vista dell’atteggiamento. Inoltre, non devono mai mancare la personalità, la grinta, il decisionismo e il senso di giustizia. Ultimo, ma non per importanza, è la solidarietà sezionale. Da soli, infatti, è poca la strada percorsa; solo lavorando in un gruppo competitivo, attraverso la condivisione degli errori e mettendo a disposizione la propria esperienza, è possibile andare lontano.
Luca Mantella