Il CRA Toscana a Grosseto Venerdì 14 dicembre 2018 la sezione AIA di Grosseto ha ricevuto l’annuale visita della commissione del CRA Toscana rappresentato dal Presidente Vittorio Bini coadiuvato dagli Organi Tecnici Marco Landucci e il grossetano Stefano Giovani. Il primo a prendere parola è stato Landucci che con un discorso introduttivo ha parlato del significato della parola “competere” sia intesa a livello agonistico, sia come qualcosa che ci porta ad avere fame e voglia di imparare, di avere delle competenze regolamentari, atletiche e tecniche che possano portare un direttore di gara a raggiungere il proprio sogno. Osservare, decidere e agire è ciò che si fa quando si va ad arbitrare una partita, ma per osservare in maniera corretta, introduce Bini, è chiaro che si debba avere una perfetta preparazione atletica integrata ad un’instancabile voglia di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Il presidente ha poi incentrato la riunione tecnica sul tema della gara, a partire da quando si arriva al campo un’ora e mezza prima del fischio d’inizio fino a quando si lascia lo stadio per tornare a casa. La lezione è servita come un ottimo ripasso sulle procedure da rispettare nel pre-partita, dal controllo del terreno di gioco al riconoscimento dei calciatori fino ad arrivare al riscaldamento che deve essere finalizzato alla gara e tendenzialmente non inferiore ai 20’. Tutta la partita deve essere preparata nel migliore dei modi, ma poi quel che conta son le decisioni che prendiamo in campo, e non c’è mai una seconda occasione per fare una prima buona impressione; ecco che allora l’arbitro deve mantenere elevata la concentrazione per tutti i 90’. Una volta cominciata la gara, se è stata ben preparata, verrà automatico leggerla e interpretarla nel modo più corretto. Troppo spesso arbitrando ci si rende conto di aver commesso un errore che non riusciamo a lasciarci alle spalle e ce lo trasciniamo dietro per tutta la partita, anziché utilizzarlo come un punto di partenza per riprendere in mano le briglie della contesa.
Quel che non deve mai mancare ad un direttore di gara però è il coraggio, a prescindere dai rigori che ci sono da fischiare, ai cartellini rossi che ci sono da comminare, anche fossero 4 tutti per la stessa squadra. La riunione si è poi focalizzata sulla valutazione di alcuni episodi dal punto di vista disciplinare, in particolare visionando situazioni di promettenti azioni d’attacco (SPA) ed interruzioni di chiare occasioni da rete (DOGSO) oltre ai provvedimenti presi per comportamenti antisportivi, falli imprudenti o commessi con vigoria sproporzionata. Si arriva al fischio finale, la partita è da considerarsi conclusa, ma a quel punto si va negli spogliatoi per evitare proteste, se invece in maniera pacata ci vengono chieste delucidazioni si possono fornire, ma non sul terreno di gioco. La gara finisce con il referto che deve essere compilato con la massima cura e attenzione solo così si può considerare conclusa la “partita” che il Presidente toscano Vittorio Bini ha affrontato insieme ai circa 45 fischietti maremmani presenti a questa piacevole riunione.
Stefano Giordano