La riunione tecnica obbligatoria della scorsa settimana ha visto la presenza dell’arbitro CAN-A Luca Banti della Sezione di Livorno. L’incontro si è aperto con la presentazione dell’ ospite da parte del Presidente Edoardo Brusco e con il caloroso saluto del nostro associato Dr. Angelo. Banti ha iniziato il suo intervento raccontando la propria esperienza personale nella vita arbitrale e sottolineando che non ci sono formule prestabilite per arrivare alla vetta ma ci sono delle tappe che devono essere assolutamente rispettate, perché arbitri non si nasce: Arbitri si diventa. Nel proseguo del suo intervento il fischietto livornese ha sottolineato alcuni aspetti fondamentali della figura dell’arbitro che, a detta di Luca Banti, si presenta come una figura a “formazione complessa, a più stadi.” Di fondamentale importanza è tutto ciò che riguarda l’aspetto tecnico nella formazione di un arbitro. L’aspetto tecnico comprende una molteplicità di fattori, ma la base sta nella imprescindibile conoscenza delle regole, del regolamento e del calcio (tattica, spostamenti, squadre); questi elementi contribuiscono a dare maggiore credibilità all’arbitro perché riescono a fondare la sua esperienza.
Ovviamente poi ci sono le caratteristiche fisiche: l’arbitro è fondamentalmente un atleta che, attraverso il proprio corpo e la propria immagine, comunica con i giocatori con un linguaggio non verbale che spesso vale molto più delle parole: la postura, la gestualità e lo sguardo devono infondere sicurezza e solidità in campo. Tale comunicazione non verbale è sicuramente supportata dall’utilizzo dello strumento arbitrale per eccellenza: il fischietto. Attraverso il fischio l’arbitro è in grado di dare autorità al proprio intervento, soprattutto se riesce ad essere puntuale e tempestivo. Luca ha poi posto l’attenzione sulla conoscenza: del contesto e di sé stessi. “Nel momento in cui un arbitro riesce a essere consapevole dei propri punti deboli e di forza – prosegue Luca Banti - e a essere inserito nel contesto del campo e della partita, allora avrà una determinante possibilità di scelta anche di fronte alle situazioni più difficili.” Questo significa anche avere conoscenza della gara, dei calciatori e, quindi, di essere in grado di leggere le partite anche in base alla presenza di soggetti leader in campo che possono essere determinanti nella risoluzione di situazioni spinose. Tutti questi elementi fusi con il giusto equilibrio nella figura arbitrale consentiranno all’arbitro di adeguarsi ai cambiamenti che si troverà di fronte, anche nell’ambito di una singola gara, e, soprattutto, gli forniranno la capacità e il coraggio di decidere. La capacità decisionale è, infatti, il punto focale della figura arbitrale: un arbitro può anche prendere decisioni sbagliate ma deve essere in grado di fare qualcosa, di decidere. Tutte le caratteristiche che Luca ha sottolineato sono, infatti, necessarie affinché i giovani maturino la serenità e la capacità di prendere decisioni in campo: quelle sbagliate daranno le basi sui cui lavorare per poter migliorare e quelle giuste saranno il premio per gli enormi sforzi sostenuti durante il percorso. La partecipazione di Luca Banti si è conclusa con una serie di domande e curiosità rivolte dai giovani fischietti, rimasti affascinati dalle sue parole e dalla sua esperienza, e con i saluti e i ringraziamenti da parte del Presidente Edoardo Brusco.
A.E. Gianna Baratta