Si è tenuta nei giorni scorsi la Riunione Tecnica Obbligatoria con l’ospite nazionale sorteggiato dall’AIA. La sezione livornese ha ospitato Michele Di Ciommo della Sezione di Venosa. L’argomento cardine della riunione, ossia la tecnica arbitrale, è stata esposto in modo chiaro e dettagliato grazie alle competenze di Michele, arbitro che ha calcato i campi di Serie C per poi passare al timone del Comitato Regionale Arbitri Basilicata per sette anni ed infine essere scelto nella squadra di Matteo Trefoloni alla CAN D, in qualità di referente per gli osservatori arbitrali. Il componente CAN D ha spiegato alla numerosa platea il nuovo metodo per analizzare la prestazione arbitrale: la match analysis. In sintesi, l’osservatore rivede la gara sul computer analizzandola e scomponendola in una serie di 15-20 clip che ritiene importanti ai fini della prestazione della terna, inviandole alla commissione. Possono essere episodi sia dinamici, che accadono a gioco in svolgimento, sia statici, quindi a gioco fermo, riguardanti il posizionamento sui calci da fermo, lo spostamento, la collaborazione con gli assistenti e la personalità. Ecco che viene a crearsi una interazione tra terna, osservatori e Organo Tecnico. Il team arbitrale ha la possibilità di capire come viene visto da occhi esterni, dato che spesso sul terreno di gioco non ha una corretta percezione della propria prestazione. La commissione invece può capire il grado di preparazione e attenzione dell’osservatore nel cogliere i momenti clou della gara e contemporaneamente farsi un’idea sulla performance della terna. Sono stati mostrati alcuni video riguardanti tutti questi aspetti i quali però hanno 2 elementi in comune: preparazione atletica e conoscenza della dinamica del gioco. Senza un’adeguata preparazione fisica non possiamo essere lucidi per avere un posizionamento e uno spostamento corretto. L’effetto è reagire passivamente alla partita e alle proteste dei giocatori per poi finire per essere poco credibili e perdere la propria autorevolezza. Invece, una conoscenza del gioco e dei suoi meccanismi permette di leggere in anticipo l’azione e l’andamento della gara, riuscendo a prevenire episodi che possono compromettere la gara rendendola complicata. Infine, sono stati analizzati alcuni aspetti, apparentemente banali, ma che spesso fanno la differenza tra un buon arbitro ed uno ottimo. Si tratta di casi, che frequentemente accadono a gioco fermo, come le perdite di tempo, le riprese di gioco irregolari o le proteste che se stroncate subito sul nascere tramite la prevenzione e la propria autorevolezza possono far vincere la partita alla terna. La riunione è giunta alla conclusione con un grosso applauso rivolto a Di Ciommo ed un caloroso saluto del Presidente Alessio Simola.
Luca Mantella