2019Strazzullo“Definire una persona come Carlo Strazzullo, scomparso purtroppo la scorsa settimana, non è facile, tali e tante sono le sfaccettature e gli interessi di questa persona non comune e banale. Lo conobbi nel 1974 quando mi avvicinai all'attività arbitrale. Carlo era già all'epoca uno dei primi arbitri della Sezione e che allora contava solo qualche decina di associati, ma tutti di valore. In particolare, eravamo molto legati tra noi, essendo pochi, rispetto ai numeri attuali. La piccola ma calda sezione al secondo piano sul Corso Matteotti a Pontedera, ci accoglieva spesso per stare insieme con le famiglie. Ecco, il nostro Carlo era il collante del gruppo ed insieme alla inseparabile moglie Licia preparava con cura questi incontri pre e post natalizi o pasquali. Ci facevamo gli auguri, ci consegnavamo i pacchi regalo e soprattutto si giocava a tombola, passando ore liete e serene. Così, fra un panettone, un panforte, una bottiglia di spumante, si cementavano delle solide amicizie, perdurate poi anche al di fuori dello stretto percorso arbitrale con chi aveva lasciato nel corso degli anni. Carlo aveva quella simpatia innata dell'organizzatore, di colui che unisce, con la propria personalità non comune. Non ricordo in quarantacinque anni una sua parola fuori posto, un diverbio con qualcuno e mi riferiscono i colleghi più anziani che anche in campo era lo stesso. Fisico minuto ed asciutto era conosciuto per la sua personalità marcata, tale da farsi accettare in campo da tutti senza molti provvedimenti disciplinari. Il mio primo incontro con lui fu al campo vecchio di San Romano, dove avrei dovuto arbitrare una gara di Terza Categoria. Lui era già lì per una partita precedente e a me, che ero arrivato in treno perché minorenne, offrì senza conoscermi, il passaggio di ritorno a Pontedera con la sua mitica “cinquecentina”. I colleghi avanti a tutto. Arbitro dal 1956/57, consigliere dal 1962, promosso arbitro in Serie D (Commissione Arbitri Nazionale di Serie D) dalla regione nel 1964, permane in organico dal 1964 al 1966 e diventa vicepresidente sezionale dal 1977 al 1980. Transita nel ruolo di Commissario (oggi Osservatore Arbitrale) dal 1980, sindaco revisore dal 1982 al 1990 ed infine insignito del giusto passaggio ad arbitro benemerito nel 1990. Da rilevare che in tutti gli anni di appartenenza all’AIA (Associazione Italiana Arbitri) non ha mai rifiutato una gara sezionale, regionale o interregionale. Un esempio vero per le giovani generazioni, sempre col sorriso a disposizione dei colleghi. Al di fuori dell'arbitraggio aveva passioni sportive di tutto rispetto, quali le passeggiate in montagna delle quali organizzava le ascensioni con la locale sezione del Club Alpino Italiano, il ping-pong alla chiesa di fuori del ponte, la cura nella preparazione del torneo Strazzullo, suo fratello prematuramente scomparso. Insomma, una persona non comune, mai noioso, al quale era facile voler bene, un gran cuore ed un arbitro nel vero senso della parola, giusto ed equilibrato, sempre”

Mario Orsini, Vicepresidente della Sezione AIA Pontedera.

La Sezione di Pontedera si stringe tutta al profondo dolore della famiglia e organizzerà nel Maggio p.v. un torneo tra alcune Sezioni arbitrali toscane in sua memoria.