Dal primo passo, quasi casuale, nel mondo degli arbitri alle oltre 100 partite in serie A e le esperienze internazionali. Massimiliano Irrati si è raccontato ai colleghi della sezione di Carrara nel corso della Rto per l'occasione organizzata nella sala congressi del Coni a Marina di Carrara, messa a disposizione del delegato provinciale Vittorio Cucurnia che ha fatto gli onori di casa. Presenti in aula tanti colleghi arbitri dai giovani dell'ultimo corso freschi di debutto, gli associati nei ruoli regionali e nazionali fino ai 'veterani'; con loro anche la Figc locale (col presidente Andrea Antonioli e il segretario Francesco Bellè) e il presidente dell'Aiac Roberto Taponecco. Per l'arbitro pistoiese si è trattato della seconda visita a Carrara dopo quella di alcuni anni fa. In circa un'ora di lezione Irrati ha ricordato ai colleghi apuani l'importanza dell'allenamento unita alla conoscenza del regolamento che ora, grazie alle tecnologie, si può rivivere ogni giorno attraverso tv e video. Ma alla base di tutto 'ci sono testa e atteggiamento' ha ricordato Irrati 'la nostra vittoria è far bene la partita, essere credibili e accettati, ma questo arriva con un percorso prima della gara, da inizio stagione', fatto di allenamenti e il giusto atteggiamento per avvicinarsi all'impegno domenicale al massimo della forma. 'E' importante arbitrare tranquilli, il nervosismo in campo si sente e i giocatori lo avvertono; mentre un arbitro sicuro nelle sue decisioni, sereno, porta i giocatori a non protestare'. Irrati ha iniziato ad arbitrare a 16 anni partecipando al corso dell'Aia di Pistoia 'su invito di un amico che voleva fare l'arbitro.
E' andata a finire che lui ha fatto una sola partita, io sono ancora qua' dopo aver salito tutti i gradini della scala fino alla massima serie.Un capitolo della serata è stato dedicato agli errori, presi come spunti dai quali migliorare sempre: Irrati ha affrontato il tema partendo dalla frase di Eleonore Roosvelt 'impara dagli errori degli altri, non puoi vivere così a lungo per farli tutti te'. Così dai video trovati sul web si può imparare dagli errori di altri arbitri, guardando ai singoli episodi pensando 'e se capitasse a me'? L'arbitro moderno deve essere poi pronto al cambiamento, a trovare soluzioni a ogni situazione e affrontare contesti nuovi come avviene ad esempio a ogni passaggio di categoria. Come esempio dei cambiamenti nel mondo degli arbitri Irrati ha evidenziato come una volta l'arbitro fosse figura preminente e quasi solitaria in campo (con l'immagine di Concetto Lo Bello) mentre ora la squadra arbitrale, fra chi va in campo e chi sta al Var, è composta anche da 12 persone come accaduto ai mondiali, dove proprio Irrati è stato impiegato come Var in numerose gare compresa la finale Francia-Croazia. 'In sala Var si lavora in squadra, il compito di ognuno è dare il proprio contributo perché tutto vada nel verso giusto. In ambito Ots il lavoro di squadra è frequentare la sezione e condividere le esperienze'. Nel corso di una carriera poi, ha ricordato il fischietto di Pescia, ogni arbitro deve saper affrontare nel migliore dei modi i 'trionfi e i disastri, quindi è importante mantenere l'equilibrio quando le cose vanno bene così come non si si deve abbattere per una gara andata male ma, anzi, bisogna trovare la forza di venirne fuori. In chiusura di riunione come da tradizionale il presidente della sezione apuana Testai ha ringraziato l'ospite con un dono, la serata si è quindi conclusa con una raffica di foto-ricordo e un buffet.