Per una volta non si è parlato di episodi, provvedimenti disciplinari o spostamento sul terreno di gioco. Una serata diversa dal solito per la sezione arbitri di Carrara, in occasione della Rto ha avuto come ospite il professor Giorgio Triani, docente di Comunicazione dell'Università di Parma: si è parlato quindi della modalità di comunicazione dell'arbitro all'interno della partita, fatta di parole, gesti e body-language, tutti aspetti fondamentali per essere credibili e farsi accettare dai componenti della partita. Questo senza imporre una comunicazione aggressiva, nè dimostrarsi passivi, ma proponendo una comunicazione assertiva, più difficile da proporre efficace nel contesto di un partita. Per l'occasione alla riunione 'apuana' hanno partecipato anche i colleghi della sezione di Parma con il presidente Canu e alcuni associati, per una serata di scambio e confronto fra due sezioni di regioni diverse ma di territori confinanti (geograficamente e storicamente) che in passato avevano già avuto modo di collaborare fra loro. Ne è scaturita una serata che ha stimolato spunti e riflessioni e ha dato modo di confrontarsi con tematiche nuove e una realtà diversa dalla nostra. Partendo dalle nozioni di Triani, da alcuni video e immagini i ragazzi delle due sezioni si sono confrontati su tutti gli aspetti derivanti dagli aspetti comunicativi dell'arbitro, con il coordinamento dei due presidenti di sezione e gli approfondimenti da parte dell'ospite della serata. Presente alla serata in collegamento anche il presidente Cra Toscana Vittorio Bini, che ha seguito con interesse i lavori e ha rimarcato come questi momenti di scambio e confronto siano preziosi per la crescita dei ragazzi.
A introdurre la serata i presidenti di Carrara Francesco Cecchini e Parma Cristian Canu che hanno sottolineato l'importanza del lavoro intersezionale e di una riattivata collaborazione fra le due sezioni. Il professor Triani ha quindi dato il la alla serata partendo dal concetto-base che 'senza arbitri non si gioca' e, entrando nello specifico ha ricordato come la comunicazione dell'arbitro sia 'fatta di gesti, espressioni del volto' , da qui la necessità di saper essere 'autorevoli ma in maniera semplice e diretta'. La prima immagine sulla quale è stata fatta ampia discussione è stata quella dell'ormai famoso 'abbraccio' di Marco Materazzi all'arbitro messicano Archundia dopo il gol di Grosso nella semifinale mondiale 2006 Italia-Germania, seguita dal 'faccia a faccia' di Buffon con l'arbitro Oliver in Real Madrid-Juventus, col confronto fra l'espressione adirata del capitano juventino e quella del fischietto inglese. Terza immagine, Orsato che richiama verbalmente il giocatore della Roma Mikytarian. Tre casi in cui la comunicazione è stata diversa sotto tutti i punti di vista. Triani ha puntato l'accento sulla comunicazione assertiva, nella quale 'non ci impone sugli altri, ma si comunica serenamente per farsi accettare'. 'Per essere assertivi e quindi accettati - è emerso nel dibattito fra gli associati - bisogna in primis avere una totale conoscenza del regolamento e del gioco del calcio'.