di Stefano Giordano
L’attuale stagione sportiva è ufficialmente entrata nel vivo e l’impegno dei fischietti maremmani prosegue ininterrotto e a sostegno di questo sforzo, venerdì 19 novembre, è arrivato puntuale il Settore Tecnico Arbitrale, rappresentato per la serata dal collega fiorentino Paolo Tepsich.
Dopo i saluti di rito e un accogliente benvenuto da parte della sezione grossetana presente quasi nella sua totalità a prendere parola è stato l’ospite della sezione di Firenze che ha cominciato il suo intervento in musica, con un brano, o meglio un inno alla rinascita, cantato da Gianni Morandi e scritto da Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Ripartire, ripartire dalla staticità che la pandemia ha generato e ripartire da dove tutto si era interrotto, con una voglia immensa di riscattarsi. Una rivincita che anche il successivo video, tratto da un’intervista al premio Oscar Denzel Whashington, rivendica e esalta esortando a rialzarsi per otto volte se sette sono state le cadute, e soprattutto a non arrendersi alla difficoltà delle cose, prendendo coscienza del fatto che se fosse facile riuscire in qualcosa lo potrebbero fare tutti. Ma così non è, in fin dei conti la facilità è una minaccia al progresso maggiore della difficoltà.
Una presentazione forte quella di Paolo, che vale di per sé la riunione stessa, la quale è stata arricchita da un importante contributo tecnico che per l’incontro avvenuto lo scorso venerdì ha visto come argomento principale il tocco di mano. Questo aspetto regolamentare aggiornato con la circolare n.° 1 del 2021 è, stando alle statistiche attuali, forse il tallone d’Achille delle decisioni tecniche prese sul terreno di gioco e il membro del Settore Tecnico ha saputo ben sviscerare tutte le casistiche possibili avvalendosi di alcuni video validati dalla UEFA e dallo stesso Settore Tecnico e creando un confronto costruttivo con tutti gli arbitri presenti.
La riunione tecnica tenuta da Tepsich è stata indubbiamente un ottimo spunto di crescita e di ripasso regolamentare e ha inoltre stimolato una riflessione importante sull’impegno che l’arbitraggio richiede, un impegno che deve portare alla costante ricerca di obiettivi, sfidando le molteplici difficoltà, per il raggiungimento di future soddisfazioni.