di Luca Mantella
Lo scorso 25 novembre si è svolta la quarta Riunione Tecnica Obbligatoria della Sezione “Renato Baconcini” di Livorno che apre un ciclo di incontri che vedrà anche la presenza del Comitato Regionale Arbitri e di Duccio Baglioni, Vicepresidente dell’AIA. Il relatore della serata è stato Federico Marchi della Sezione di Imperia, Direttore responsabile della Rivista L’Arbitro e del sito web ufficiale, nonché osservatore in forza alla CON Professionisti.
La riunione è stata fortemente voluta dal Presidente sezionale Marco Bolano. Infatti, tra i molti argomenti trattati nel corso delle riunioni, quello della comunicazione è spesso poco considerato. Invece è molto importante che l'arbitro, oltre a prendere le corrette decisioni, riesca anche a farle accettare: per questo deve avere una comunicazione il più convincente possibile. Una comunicazione chiara, efficace e convincente è una caratteristica che dovrà avere l’arbitro del futuro.
L’ospite, dopo una prima introduzione sul suo ruolo da Responsabile della Rivista dell’Associazione, ha spiegato alla numerosa platea il significato della parola comunicazione: il termine deriva dal verbo latino “communicare” che nel suo significato originale vuol dire "mettere in comune" ossia condividere con altre persone una cosa. La comunicazione presuppone quindi uno scambio tra individui.
Marchi ha coinvolto gli arbitri livornesi attraverso la proiezione di immagini che raffiguravano gli arbitri italiani impegnati in gare nazionali ed internazionali domandando alla platea cosa stessero comunicando attraverso la loro gestualità ed espressione facciale. Il tutto spiegando come la credibilità, fondamentale per far accettare le proprie decisioni, nasca da una presenza attiva sul terreno di gioco e, nei momenti in cui si prende una decisione, da tutto quello che comunica la decisione stessa e la propria convinzione: la postura, l'espressione del volto, lo sguardo e il tono della voce. La comunicazione verbale avviene appunto mediante l’utilizzo del linguaggio ed è sempre accompagnata dalla comunicazione non verbale che avviene senza l’uso delle parole e quindi attraverso mimiche facciali, sguardo, gestualità corretta, postura e presenza attiva.
L'arbitro, durante la gara, comunica ininterrottamente sia con i calciatori sia con l'ambiente circostante, anche quando non lo fa volontariamente. Le decisioni di un arbitro non solo devono essere corrette ma devono essere accettate dai giocatori e dal pubblico. Perciò migliorare la propria capacità di comunicazione permette all’arbitro di trasmettere le proprie decisioni con determinazione. Quindi, il rapporto con i calciatori nasce dalla competenza che l'arbitro ha in ambito regolamentare e calcistico, per poi esprimersi con spontaneità, decisione e la massima tranquillità possibile.
Tutti i presenti in sala hanno mostrato grande interesse per gli argomenti trattati in maniera coinvolgente e inusuale. Infine, il Presidente livornese ha concluso la serata consegnando al gradito ospite un piccolo omaggio accompagnato da un meritato ringraziamento da parte degli associati livornesi.