di Niccolò Galligani
Giugno 2018. A Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, si disputa la trentaquattresima edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, le olimpiadi dedicate alle persone con disabilità intellettive. Tra i tanti sport praticati ci sono il Calcio a 5 e il Calcio a 5 unificato, disciplina inclusiva che coinvolge, in formazioni miste, atleti con e senza disabilità. A dirigere le gare sono gli arbitri della Sezione pistoiese. Le partite sono tante. Si gioca mattina e pomeriggio, nei giorni feriali e non c’è un rimborso spese. Eppure, la quasi totalità degli incontri viene arbitrata in coppia, proprio come nelle massime competizioni del mondo Futsal.
Dedizione e passione, ma soprattutto un’incredibile crescita dal punto di vista umano. A sposare in pieno questi valori è Pasquale De Lucia, fischietto pistoiese del Calcio a 5, che in quei giorni si dedica anima e corpo all’organizzazione logistica e alle designazioni della manifestazione, presenziando tutti i giorni nonostante gli impegni lavorativi.
Giugno 2022. Quattro anni dopo, le strade di De Lucia e degli Special Olympics si incrociano di nuovo. O forse non si erano mai separate veramente. L’associato di Pistoia viene infatti incaricato dal comitato organizzatore di gestire in toto gli arbitri di Calcio a 5 della trentasettesima edizione, disputatasi a Torino nei giorni dal 4 al 9 giugno. Un’edizione speciale, la prima dopo il lungo periodo di distanziamento, che in occasione della cerimonia d’apertura ha visto protagonista anche il Presidente dell’AIA Alfredo Trentalange, con la lettura del giuramento dei giudici di gara.
«Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Quando a febbraio è arrivata la convocazione del Responsabile nazionale è stato come un sogno, – queste le reazioni di De Lucia – ho subito ripensato ai tanti bei momenti vissuti a Montecatini». Un lavoro partito da lontano, fianco a fianco con la Sezione di Torino: «Fin dai primi contatti con il Presidente Andrea Mazzaferro ho ricevuto una grande disponibilità, arrivando a poter contare su quaranta arbitri con più di venti gare al giorno da designare. Qui mi sono sentito come a casa: . È il bello della nostra Associazione».
La soddisfazione più grande arriva però dal rettangolo verde: «Vedere giocare questi ragazzi e ragazze è un’esperienza unica che ti arricchisce. La loro felicità, che sia per un gol o per il semplice fatto che a dirigere le gare sia un arbitro in divisa, è contagiosa. Emozioni che custodirò per sempre con me». A proposito di divise, la Sezione di Pistoia, tramite il suo associato, ha voluto omaggiare ogni squadra partecipante con un completo arbitrale. La bellezza dello sport e del suo linguaggio universale. Gli Special Olympics sono soprattutto questo: tanti sorrisi, tanti abbracci e tanto divertimento, senza troppa attenzione a chi vince o a chi perde.