di Leonardo Rosini
Nella serata di venerdì 25 novembre, presso l’auditorium sezionale “Giancarlo Felici”, si è tenuta la riunione annuale con il Comitato Regionale Arbitri. Il Presidente CRA Tiziano Reni, accompagnato dai componenti del comitato Francesco Gnarra, Lorenzo Gori e Milco Petrioli, prima di dare inizio alla sua presentazione ai partecipanti, è stato invitato a premiare i tre vincitori della scorsa edizione del “Quizzone”. Tommaso Guerrieri, Senio Manganelli, Sara Schinco e Michele Sgura hanno infatti ricevuto quattro borsoni come riconoscimento per essersi distinti con la media di errori più bassa all’ambita competizione sezionale che, come ricordato dal Presidente di Sezione Sauro Cerofolini “ricomincerà ben presto con una nuova edizione”.
“Quest’anno abbiamo ulteriormente alzato l’asticella rispetto a 15 mesi fa, quando abbiamo iniziato questa avventura come nuovo CRA. Vogliamo arbitri preparati” – ha esordito Tiziano. Questo anche perché dal prossimo anno, grazie al progetto dal nome simpaticamente interpretabile “La seconda falla tu”, le designazioni e di conseguenza le visionature di Seconda Categoria saranno gestite tutte dagli Organi Tecnici Sezionali.
Quindi cosa deve avere un arbitro per essere pronto e preparato alle sfide future? Una domanda a cui il Presidente CRA ha dato una risposta lunga almeno 1 ora e mezzo, ossia l’intera durata della sua presentazione. Coinvolgendo molti presenti, soprattutto i più giovani e appartenenti all’organico sezionale, anche con l’aiuto di video e di divertenti simulazioni in aula, Tiziano ha alimentato riflessioni su due aspetti principali: la conoscenza e la preparazione.
La conoscenza non si può limitare a quella del regolamento: “L’Italia è davvero strana, perché siamo l’unico paese in cui i giocatori non conoscono il regolamento e gli arbitri non conoscono il gioco del calcio!” – ha evidenziato Tiziano, spiegando come queste due componenti siano fondamentali per un arbitro, perché senza conoscenza del regolamento si perde la forza necessaria a prendere decisioni, mentre senza quella del gioco del calcio non si riesce a prevedere gli sviluppi delle trame di gioco e quindi a trovarci nel punto giusto al momento giusto per essere credibili.
Invece, la preparazione deve essere atletica ma anche e soprattutto mentale. Se la parte atletica è ormai data per scontata in una persona che vuole arbitrare questo gioco, la componente mentale non è invece altrettanto banale e facile da sviluppare: “Quando andiamo ad arbitrare la nostra testa è come una scatola vuota dove devono entrare informazioni, ma se commettiamo un errore di concentrazione che ci fa perdere la connessione con la partita allora questa scatola si riempie troppo, il nostro ossigeno non arriva nella maniera corretta al cervello e non riusciamo nemmeno a prendere decisioni credibili, che è l’unica cosa che veramente conta!”- ha quindi concluso Tiziano.
Un ringraziamento a Tiziano, Francesco, Milco e Lorenzo per la loro visita e il tempo che hanno dedicato, senz’altro un momento di confronto ossigenante in vista delle prossime partite.