di Leonardo Rosini
“Crederci sempre, pensare a divertirsi in campo e non mollare mai anche quando le cose non vanno bene”. Questo il principale invito che Antonio Rapuano ha ripetuto più volte agli associati aretini durante la riunione tecnica da lui tenuta presso la Sezione AIA di Arezzo lo scorso 16 ottobre.
Rapuano, arbitro in forza alla Commissione Arbitri Nazionale Serie A e B, ha avuto modo di intrattenersi con tanti giovani arbitri già prima della riunione, partecipando ad un allenamento congiunto al polo seguito da un breve momento conviviale.
In seguito è stato accolto in Sezione da una platea gremita di associati, con il Presidente Sauro Cerofolini che ne ha subito ricordato le doti già intravedibili ai tempi in cui arbitrava nel campionato di Serie D, per poi evidenziare la particolare amicizia che da sempre lo lega alla Sezione di Arezzo. Rapuano, infatti, aveva già fatto visita agli associati aretini durante un raduno sezionale a Sportilia nell’estate 2016.
“Ho provato con il calcio ma ero davvero scarso, anche da portiere facevo fatica a giocare, quindi capii presto che non era la strada giusta”, ha esordito l’ospite nazionale, raccontando come l’essersi iscritto al corso arbitri della Sezione di Rimini abbia dato una svolta alla sua vita e ripercorrendo il percorso che lo ha portato dall’essere un adolescente in sovrappeso a dirigere partite di Serie A negli stadi più importanti d’Italia, come San Siro e l’Olimpico di Roma.
“Arbitrare è come una maratona, è un percorso a tappe dove la differenza la fanno il timing, la testa e soprattutto la continuità”, ha aggiunto, confidando che, come tutti, ha dovuto passare momenti difficili durante il suo percorso arbitrale: “Al primo anno nella Commissione Arbitri Interregionale rischiavo seriamente di essere dismesso. Così l’anno successivo mi sono detto che dovevo solo divertirmi senza pensare all’osservatore in tribuna: questo è stato un salto fondamentale per arbitrare con serenità e prendere le decisioni giuste. Chi decide è arbitro, chi non decide non può esserlo”.
Nella seconda parte della riunione Rapuano ha mostrato alcuni video di partite da lui dirette in Serie A al fine di sottolineare come la soluzione migliore sia andare dritti per le proprie decisioni, senza farsi influenzare dal pensiero di quello che potrebbe accadere o dalla reazione di calciatori e panchine.
Tutto questo sempre mantenendo un’estrema semplicità e gentilezza nel rispondere alle domande degli associati e dimostrando tanta voglia di trasmettere la sua passione per l’attività arbitrale. Non sono mancati passaggi dedicati ad aneddoti e curiosità più specifiche, nei quali ha raccontato quanto sia sorprendentemente semplice interagire con i calciatori anche nella massima serie ed ha condiviso ricordi di campo vissuti insieme a Manuel Volpi e Niccolò Pagliardini, rispettivamente arbitro e assistente arbitrale di Serie A e B.
“Oltre ad offrire un servizio, siamo persone perbene e con valori che ci rendono una grande famiglia”, ha concluso Rapuano, prima di ricevere un sentito ringraziamento da parte di tutti gli associati per la sua disponibilità, la sua amicizia e l’esempio che ha offerto, oltre all’augurio di raggiungere traguardi arbitrali sempre maggiori.